Allora è possibile.
Naturalmente è un incipit ironico ma che serve a condividere con voi un progetto davvero interessante che sta prendendo forma ad Arezzo.
Si tratta dell’ “Arezzo Hydrogen Valley” in cui i protagonisti – il Comune di Arezzo, l’Università di Firenze, Confindustria e Coingas – hanno messo in piedi la creazione di un polo industriale in cui si andranno a produrre 500 tonnellate all’anno di idrogeno per imprese e cittadini, peraltro perseguendo l’integrazione con sistemi di produzione di energia tramite fonti rinnovabili e tramite la termovalorizzazione dei rifiuti in grado di fornire elettricità per oltre 16.000 famiglie.
Un unico grande centro dunque, che va ad ampliare quel Polo industriale “zero spreco” per la valorizzazione dei rifiuti urbani, gestito dalla partecipata pubblica Aisa impianti, che sta portando avanti un progetto d’investimento già approvato in Regione per incrementare il recupero di materia e al contempo il recupero di energia – tramite termovalorizzazione per le frazioni secche e biodigestione per l’umido – da rifiuti.
Ecco, questo dovrebbe fare scuola anche dalle nostre parti. Invece di dire sempre e solo no, ci sono tante opportunità che il progresso della tecnologia ci mette a disposizione per realizzare una progettazione fatta di integrazione di situazioni e soluzioni diverse e fondata sulla collaborazione tra soggetti diversi: città, Università, industriali e cittadini.
E, al contempo, capace di tutelare l’ambiente e ridurre le bollette dei cittadini.